SEA 5 – GOOGLE ADS, CAMPAGNE E CANALI
GOOGLE ADS (EX GOOGLE ADWORDS)
Google Ads è un sistema di pubblicità che inserisce messaggi a pagamento nell’universo dei canali Google: la serp, i siti partner, youtube, L’app store, feed android, Gmail, shopping..
Per accedere e creare un account su Google Ads è sufficiente seguire le procedure (è necessario avere un account Google e un sistema di pagamento attivo!):
https://ads.google.com/intl/it_it/home/
In presenza di una forte concorrenza (soprattutto nel campo del business) non è sufficiente una buona attività SEO per comparire con il proprio sito nelle primissime posizioni ed intercettare quindi la domanda degli utenti.
Vedi immagine qua sotto, il contenuto in alto è rappresentato da annunci pubblicitari.
Le campagne di Google ADS si dividono in due rami principali, quelle generate attraverso le le keywords (campagna search, come nell’immagine in alto) oppure quelle con segmenti di pubblico.
Le campagne con le keywords dipendono dalle parole chiave che gli utenti digitano nel motore di ricerca: la campagna Search ad esempio mostra agli utenti uno specifico annuncio di testo a seconda della parole chiave inserita come query.
Le campagne con segmenti di pubblici dipendono invece dai “cluster di target” che vengono identificati al momento della creazione della campagna (quindi categorie definite da gelolocalizzazione, sesso, fasce di età, interessi, comportamenti nel web). Sono le campagne Display, Discovery e max performance.
La campagna Discovery ad esempio è perfetta per promuovere un contenuto informativo su più canali (alta parte del funnel, interesse, engagement). A differenza delle campagne Locali, che lavorano sullo strato più profondo del funnel (ovvero del percorso che porta i clienti all’acquisto) perché promuovono i punti vendita reali cercando di ottenere la conversione finale sfruttando la rete di ricerca di Google, Maps, YouTube e la Rete Display di Google, quando un utente cerca una attività online in Google Maps.
La campagna display, ad esempio, è invece caratterizzata dai banner grafici presenti nei siti google partners, mentre la Discovery si adatta invece in modo dinamico al singolo utente, intercettandolo “nel posto giusto al momento giusto”, dove il “momento giusto” è esteso a diverse piattaforme Google, quali Youtube, Gmail e Google Discover grazie al machine learning (in pratica l’intelligenza artificiale).
Funnel di Google Ads
Per ogni obiettivo del funnel sarebbe opportuno utilizzare reti/canali e tipi di campagne differenti, seguendo l’esempio sottostante (che comunque non è vincolante)
CAMPAGNA
La campagna definisce l’obiettivo (vedi sotto) della tua strategia di marketing SEA.
Nota bene, l’obiettivo della campagna indirizza gli algoritmi di Google a ottenere quei risultati e forza l’utilizzo di alcuni canali escludendone altri. Scegliendo, ad esempio, campagna senza obiettivi, sarà possibile poter scegliere fra tutti i canali.
e la localizzazione dei tuoi annunci nelle diverse reti: ricerca (nella serp di Google), Display (banner, video nei siti Google Partner), Shopping (visualizzabili su canale search-shopping e display), Youtube (visibili come video o annunci nell’elenco dei video), APP, feed di Google, Gmail.
Campagna SEARCH (ricerca)
Campagna SHOPPING (con stessa chiave di ricerca)
Campagna DISPLAY
Campagna VIDEO
Campagna APP
Campagna Discovery
Gli annunci vengono visualizzate sul feed di Google (quello delle notizie personalizzate!), su Youtube e su Gmail e si basano sui segmenti di pubblico e sui meccanismi di automazione di Google.
Campagne discovery https://www.antevenio.com/it/blog/discovery-ads/#
Campagna Local
Gli obiettivi della campagna local sono le visite in struttura, click per chiamata, richieste di indicazioni stradali, gli annunci verranno visualizzati quando un utente geolocalizzato cerca una struttura o un negozio o un servizio locale e l’annuncio verrà visualizzato sulla rete search, su Maps, su Youtube e nella rete display.
E’ necessario che l’attività da sponsorizzare sia su Google MyBusiness.
Campagna Performance Max
E’ la nuovissima campagna di Google (si attiva solo dopo che il sistema incamera dati relativi al tracciamento vecchie campagne) che utilizza tutti i canali Google a disposizione in modo automatico, grazie agli algoritmi di machine learning che, in pratica, veicolano i messaggi nel modo, nei tempi e nei canali più opportuni per raggiungere un risultato con un dato budget.
In pratica: meno autonomia da parte del marketer ma più efficienza e risultati.
Come suggerito da Google stesso, gli input forniti dagli utenti rimangono comunque essenziali per far in modo che le campagne siano profittevoli:
- obiettivi delle campagne;
- segmenti di pubblico;
- creatività (immagini, testi e video di qualità);
- preferenze sui valori di conversione considerati ottimali.
A questi presupposti insiti la piattaforma, fanno poi affiancati quelli generali di marketing, ancor più importanti per il successo di qualsiasi “operazione” di advertising. Vale a dire, tra gli altri: scelta di un mercato aggredibile, differenziazione rispetto ai competitor, capacità di intercettare con il giusto messaggio e nel momento ottimale l’utente target, ecc.
Le campagne Performance Max sono ancora, in alcune configurazioni, in fase beta. Come si legge però nella guida Google ADS, allo stato attuale:
- le campagne performance Max integrano quelle sulla rete di ricerca pre-esistenti e rispettano il target basato sulle parole chiave;
- chiunque abbia un feed Merchant Center può attivare Performance Max (si possono creare fino a 100 campagne Performance Max all’interno dell’account Google ADS);
- anche gli inserzionisti con obiettivi local (visite in negozio, chiamate, indicazioni stradali, ecc.) possono attivare campagne Performance Max, che però, in questa configurazione, saranno in versione beta per tutto il 2022 (approfondiremo la questione nei prossimi paragrafi).
A livello di campagna, si può ancora definire:
– geolocalizzazione, località di destinazione
– budget giornaliero
– pianificazione annunci (visualizzabili anche solo in determinati orari)
– strategia di offerta (per visualizzazioni, click, conversioni)
– target (profilazione anche in base a retargeting, demografia e interessi)